E come se non bastasse… le false scadenze

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10360846_10204061899412851_6349775948608079007_nDi Luigi Asero

Fa discutere sui social network l’iniziativa di un’azienda che in questi giorni sta inviando bollettini postali precompilati ad aziende regolarmente dotate di partita iva. Il bollettino perviene senza alcuna spiegazione dell’importo “dovuto” pari a 309,87 €.

Qualche utente grida alla truffa, che forse a ben leggere il bollettino non può configurarsi, ma certo appare anomalo come sia indicata una data di scadenza (16 giugno) e che gli stessi bollettini non siano accompagnati da una lettera che spieghi come pagando il bollettino non si assolve a nessun obbligo fiscale ma semplicemente ci si iscrive a un portale pubblicitario che promette la creazione di un sito web “vetrina” e l’integrazione dello stesso come sottodominio del portale indicato in calce.

L’iniziativa, a dir la verità di dubbio gusto (ed efficacia in periodi di crisi come quello attuale), sarebbe di un’azienda con sede ad Acerra (Na) e della quale sul portale indicato non compare alcun indirizzo postale se non una generica casella postale.

Pertanto, se proprio siete obbligati a pagare le tasse sappiate che questo bollettino non è una tassa ma solo un’iniziativa commerciale, se poi vi interessa l’iniziativa commerciale le valutazioni spettano soltanto a voi. Ma di certo non avete una nuova scadenza al 16 giugno. A buon intenditor…

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