MOSE di Venezia: fatture false per oltre 10 milioni di euro

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mose_civileDalle prime ore di oggi, le Fiamme Gialle dei Nuclei di Polizia Tributaria di Venezia e Padova, su disposizione della Procura della Repubblica di Venezia, stanno eseguendo una vasta operazione nei confronti di società impegnate nei lavori di costruzione del MOSE e nei più importanti lavori pubblici realizzati con il sistema del project financing in Veneto.

Sono stati arrestati, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’evasione delle imposte mediante emissione e utilizzo di fatture false, numerosi soggetti.
Sono inoltre in corso decine di perquisizioni nei confronti di società del gruppo e di altri indagati, nonché il sequestro preventivo nei confronti degli arrestati di conti correnti, immobili e imbarcazioni per un valore di quasi 8 milioni di euro.
I finanzieri hanno accertato che, a partire dal 2005, una società sammarinese ha emesso fatture false per oltre 10 milioni di euro nei confronti di una società, indicando nell’oggetto attività tecniche che in realtà venivano svolte da altre società italiane (che a loro volta emettevano regolare fattura); in altri casi, l’attività oggetto d’incarico alla stessa è invece risultata assolutamente inesistente (ad esempio la ricerca di partner commerciali con i quali invece erano già da tempo in corso strette relazioni).
Le fatture false venivano poi pagate tramite bonifico bancario su conti bancari sammarinesi e, a stretto giro, gli importi venivano prelevati in contanti per la quasi totalità (escluso il corrispettivo che veniva trattenuto a titolo di “commissione”) da un soggetto o da suoi incaricati e quindi riconsegnati agli altri in Italia e all’estero.
Quest’ultima, peraltro, ha ricevuto ed utilizzato fatture della specie anche nell’ambito di altra società, della quale è a.d., per circa 2 ml €.
Le Fiamme Gialle hanno scoperto che un soggetto, grazie all’attività illecita svolta, poteva vantare – a fronte di un reddito annuo dichiarato di circa 12.000 euro (al di sotto della soglia di povertà) – un tenore di vita lussuoso, con il possesso di due barche (14 e 6 metri), numerose autovetture e moto di lusso, appartamenti di pregio sul lago di Como, a Madesimo e a San Marino, oltre a una collezione di numerosissime armi.
Fondamentali per la ricostruzione dei caroselli contabili sono state l’attività rogatoriale, svolta con l’A.G. della Repubblica del Titano a cura dell’A.G. veneziana, e quella di cooperazione amministrativa internazionale, effettuata tramite il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Le indagini proseguono ora per verificare quale utilizzo abbiano avuto le somme illecitamente rientrate in Italia da San Marino.

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