Intervista esclusiva ad Antonio Scalia

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Antonio-ScaliaProsegue l’attività per la costruzione di questo nuovo movimento di opinione e di pressione politica, e  rappresentando questa una grande novità nel panorama politico catanese, incontriamo uno dei promotori per capire meglio di cosa si tratta. Lui è Antonio Scalia, commercialista cinquantenne, catanese con una vita vissuta a Roma fino a dieci anni fa, figlio d’arte,

Lei, anzi tu, dato che sei un collega, sei un libero professionista, un commercialista, ma      insieme agli altri promotori chi siete e cosa fate nella vita?

Siamo esponenti di quella Società Civile “produttiva” costituita da professionisti, imprenditori e lavoratori in genere, che “non vive di politica” ma che non per questo intende dare “deleghe in bianco” a chi deve governare le “nostre cose”.

Scrivete nei vostri documenti che il Movimento Liberiamo Le Energie è un movimento di opinione e di pressione, ma cosa significa? Che cosa è questo Movimento?

Il Movimento “Liberiamo le Energie” non ha alcuna etichettatura partitica e vuole aggregare persone credibili e competenti attorno a principi e valori di tipo liberale quali merito, concorrenza, competizione, libera iniziativa privata, solidarietà premiale. Puntiamo a tali principi perché crediamo che l’unico modo per creare occupazione e sviluppo in Italia e soprattutto in Sicilia sia quello di favorire l’avvento di una vera economia di mercato in cui le imprese possano competere tra loro senza monopoli, privilegi e rendite generate dalla intermediazione politica che negli ultimi 60 anni ha generato un’economia parassitaria basata su clientelismo e puro assistenzialismo, prima causa del nostro perdurante sottosviluppo. Vogliamo “liberare” le tante energie private finora rimaste represse, consentendo loro di partecipare ad un vero sviluppo economico e sociale della nostra Terra e del nostro Paese.

Quali sono i vostri obiettivi nel breve periodo e nel lungo periodo?

Il Movimento, grazie alle molteplici competenze dei propri aderenti, declina i suddetti principi e valori in azioni e programmi di governo a livello nazionale, regionale e locale,  esercitando una costante azione di pressione sulle istituzioni politiche affinché li realizzino, prendendo in considerazione anche una propria autonoma azione politica – anche nelle stesse Istituzioni – ove ciò non accada.

Puoi elencare i primi 10 punti programmatici del vostro movimento?

Il nostro Manifesto e i nostri Programmi si possono integralmente acquisire sul nostro sito www.liberiamoleenergie.it o su Facebook www.facebook.com/LiberiamoLeEnergie. Valorizzare il territorio siciliano in termini di “qualità della vita” e poi vendere questa immagine all’estero a chi possa adeguatamente pagarla, specie a quei Paesi emergenti (come Cina e Brasile) in cui la globalizzazione ha creato milioni di “nuovi ricchi” che cercano una sola cosa, appunto la qualità della vita. E le 10 principali direttrici dello sviluppo economico della Sicilia che portano nella direzione della qualità della vita, sono: 1. produzione di energia da fonti alternative agli idrocarburi (fotovoltaico, biomassa, geotermia); 2. riconversione del territorio (paesaggio, città e coste) violato da decenni di edilizia selvaggia e così orribile alla vista; 3. produzioni agricole e zootecniche di qualità che risultino saporite ed anche utili nella prevenzione delle malattie; 4. promozione di un turismo sostenibile di qualità, non di massa (“viaggiatori, non turisti”), anche mediante la creazione di una “rete” di porti turistici dotati dei necessari servizi richiesti dal turismo nautico di fascia alta; 5. fruizione moderna, con opportuno uso delle tecnologie digitali, dei beni culturali, rafforzando il sistema viario e stradale che permetta di raggiungere e accedere agevolmente ai siti archeologici; 6. promozione della cultura d’impresa, offrendo servizi reali, non soldi a fondo perduto; 7. promozione di centri di ricerca pura ed applicata, capaci di richiamare i “cervelli”; 8. protezione dell’ambiente e della qualità di vita urbana (ciclo dell’acqua, rifiuti, traffico e polveri); 9. efficienza della pubblica amministrazione, mediante una “sburocratizzazione” e una razionalizzazione nell’allocazione del personale dipendente sovrabbondante; 10. circolazione dell’informazione e della conoscenza. E, seconda visione di sviluppo economico, posizionare la Sicilia al centro degli scambi commerciali nel Mediterraneo, sfruttando la sua posizione baricentrica specie nei confronti delle economie emergenti, con la costruzione di adeguate infrastrutture in project financing (porto Augusta, alta capacità ferroviaria, ponte sullo stretto), utilizzando il MAAS di Catania come piattaforma logistica per la movimentazione e stoccaggio delle merci destinate al Nord Europa.

Per quanto riguarda Catania, i principali punti programmatici sono: valorizzazione del Porto, che per la sua eccezionale posizione può rappresentare il vero volano dell’economia cittadina basata sul turismo, da destinare esclusivamente a turismo, diporto e pesca, trasferendo il “commerciale” ad Augusta; puntare sullo sport, come principale leva sociale e d’immagine cittadina, sfruttando la grandissima passione sportiva dei catanesi (secondo il Sole24ore, Catania è la città più sportiva del Sud), sia per formare ed educare i giovani, sia per mantenere “in salute” gli anziani (è dimostrato che per ogni euro speso per lo Sport, lo Stato ne risparmia tre in spese sanitarie); adottare una politica di mobilità sostenibile, dando priorità ai pedoni, biciclette e mezzi pubblici e disincentivando l’uso dell’auto, riappropriandoci e godendoci in tal modo la nostra bellissima Città e liberandoci da smog e traffico caotico; far diventare Catania la capitale mediterranea della musica (la “Seattle italiana”), favorendo con l’istituzione di un apposito sportello comunale l’organizzazione di grandi eventi musicali e concerti nelle Piazze cittadine, valorizzando così “in patria” il talento dei tanti musicisti catanesi famosi nel mondo; “aprire”, da parte dell’Amministrazione comunale, alla libera iniziativa privata, rilanciando lo strumento del project financing, liberalizzando i servizi, aiutando i giovani imprenditori a sviluppare le loro idee supportandoli nella fase di start-up; puntare ad un effettivo decentramento amministrativo a favore delle Municipalità, per migliorare pulizia e sicurezza specie nei quartieri più periferici.

Trovo questi punti molto condivisibili e credo possano esserlo anche per  molte delle forze politiche che già sono presenti nella ns. vita politica, e allora perché credete di essere necessari? 

Perché per cambiare qualcosa in Sicilia (così come in Italia) occorre la somma di azioni socialmente responsabili di singoli cittadini provenienti dalla Società civile “produttiva”, da Movimenti spontanei come il nostro, formato da persone credibili (perché non traggono il loro reddito dalla politica) e competenti. Abbiamo visto che in tanti anni i “politici di professione” non sono riusciti a cambiare nulla, generando un esasperato clientelismo che ha generato una concorrenza sleale tra veri operatori che competono tra loro in un’economia di mercato e operatori “parassiti” che vivono con l’intermediazione della politica. Pur avendo avuto a disposizione moltissime risorse (trasferimenti statali, Fondi solidarietà, Por e Fondi UE), la classe politica siciliana negli ultimi trenta anni non è riuscita a creare un vero sviluppo economico, lasciando la Sicilia in una situazione di sottosviluppo e costringendo moltissimi siciliani ad emigrare altrove. Questa non è una mia opinione, ma purtroppo un’amara constatazione che chiunque di noi ha davanti agli occhi.

Tu pensi che se io volessi proporre ad esempio a Giuseppe Castiglione o a Enzo Bianco questi punti programmatici, loro potrebbero non essere d’accordo?

Non ha senso parlare di questo o quell’altro esponente politico. E’ il “sistema politico”, nel suo complesso, che ha fallito perché ha posto alla base del suo agire valori negativi quali clientelismo, privilegi, invasione della politica nell’economia, assistenzialismo. E massacrando in tal modo merito, competizione, concorrenza, iniziativa privata, facendo sì che i nostri migliori talenti rimanessero inespressi o, peggio, se ne andassero all’estero.

Ma i politici che tu critichi sostengono che non hanno potuto governare al meglio sempre per colpa di altri, per necessità di alleanze che finiscono per essere “ricatti”, ma che nei loro propositi credono ad una azione per lo sviluppo la crescita ed il benessere, come proponi tu.

Non si tratta di credere a uno o all’altro: la classe politica siciliana degli ultimi trenta anni ha oggettivamente fallito e dovrebbe prenderne atto facendo un passo indietro, favorendo un reale rinnovamento di uomini e di cultura politica. Oggi questo rinnovamento è possibile per due fattori: innanzitutto perché, con la grave crisi in atto, i soldi si assottiglieranno sempre di più (minori trasferimenti statali e fondi UE) e quindi diventerà sempre più difficile “gestire clientele”, a favore di un voto “di opinione”; in secondo luogo, perché oggi la rete web permette una comunicazione non più manipolata (come ha dimostrato il recente successo del movimento dei “grillini”, impensabile fino a poco tempo fa).

Il movimento Liberiamo Le Energie ha qualche riferimento nel panorama dei vari movimenti che a livello nazionale vanno formandosi? Mi riferisco al movimento Grillo piuttosto che al Fare per fermare il Declino, o altro?

Il nostro Movimento non ha etichette politiche. Oggi d’altronde ritengo che non abbia più senso parlare di “destra o sinistra”. Oggi si assiste ad una nuova contrapposizione tra “riformatori” e “conservatori”. Il nostro Movimento, pur moderato nei toni, appartiene al primo gruppo, quello dei “riformatori”, senza compromessi o vie di mezzo. E quindi si trova a proprio agio nel dialogare con movimenti che appartengono alla stessa area riformatrice, come ad esempio “Fare per Fermare il Declino” di Oscar Giannino.

Nel caso in cui la Vs pressione politica non possa raggiungere concreti obiettivi ma solo promesse, cosa farete?

“Liberiamo le Energie” eserciterà una costante azione di pressione sulle istituzioni politiche affinché applichino i nostri valori nell’azione quotidiana e realizzino i nostri programmi, prendendo in considerazione anche una nostra autonoma azione politica – anche nelle stesse Istituzioni – ove ciò non accada.

Nell’augurare a te ed al movimento che stai formando i più lusinghieri risultati ti chiedo quali saranno i prossimi passi del movimento?

Il prossimo passo di “Liberiamo le Energie” è in programma VENERDI 15 FEBBRAIO alle ore 19:00 all’Hotel Nettuno di Catania: si terrà la prima grande Convention e chiunque potrà ascoltare e capire le finalità del Movimento e, se le condivide, aderire. Invito pertanto le migliori “energie” cittadine ad intervenire perché solo riunendo le persone credibili e competenti di questa Città potremo agire per arrivare a dare uguali opportunità a tutti e per far sprigionare le energie che abbiamo dentro di noi.

 

Mirco Arcangeli

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