Nasce "Mariposas" contro ogni violenza sulle donne

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In occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, “La Voce dell’Isola” inaugura una sezione del giornale interamente dedicata all’approfondimento delle tematiche connesse e aperta alla collaborazione con la Rete AntiViolenza. 
La sezione, intitolata “Mariposas” trae il suo nome da “Las Mariposas” (farfalle in spagnolo, ndr), lo stesso delle tre sorelle Mirabal trucidate nel 1960 per essersi opposte al regime dominicano  di Trujillo, il cui sacrificio oggi, come ogni anno, celebriamo.

Di seguito la presentazione della Sezione scritta dal nostro Direttore, dr. Salvo Barbagallo.

Violenza sulle donne? Cambiare la mentalità degli uomini

Si fa un gran parlare di “violenza sulle donne”, eppure, fatta eccezione per le mobilitazioni un po’ in tutta Italia e nel mondo, all’atto pratico non succede nulla che possa porre un freno determinante a questo “fenomeno” che diventa, ogni giorno che passa, più pericoloso.

Si fa un gran parlare delle donne, di pari opportunità, e così discorrendo, ma, all’atto pratico, quella “pari dignità” sembra quasi un miraggio. Certo, ci sono eccezioni, ma le eccezioni, come è noto, non confermano una regola. Allora? È come ritrovarsi all’interno di una costante mistificatoria: la “violenza” che si porta alla donna non è, e non può essere, un fatto salottiero, del quale se ne può discutere tanto per poi rimanere inerti.

Indubbiamente è un fatto di “cultura”, e nel mondo occidentale è talmente radicata la convinzione che la donna è soltanto un “bell’oggetto”, da mettere magari in vetrina, oppure che la donna non può e non deve competere con l’uomo, che cambiare lo stato delle cose diventa difficile. Anche questi aspetti della tradizione maschilista costituiscono “violenza”: la violenza non è soltanto quella fisica.

La realtà, la cronaca quotidiana ci mostra episodi di intolleranza continua verso la donna, a tutti i livelli. E pur tuttavia ci fregiamo del titolo di “società civile”. Bisognerebbe che il cosiddetto essere umano di sesso maschile si guardasse dentro con serenità: scoprirebbe tanti lati oscuri che non gli piacerebbero.

Anche l’alibi della “parità” contribuisce a determinare situazioni di disagio: si finisce con il nascondere un risentimento atavico che oggi non trova alcuna giustificazione.

Si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, e sono state messe in luce statistiche impressionanti:

Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’Italia ha contabilizzato le cifre di una strage: una donna uccisa ogni due giorni nel 2012, e 139 lo scorso anno. Ottantasei stupri denunciati da gennaio ad aprile, quasi il doppio dell’anno precedente. Decine di denunce per maltrattamenti e stalking.

Ora si parla di “coscienza collettiva”: personalmente ho molti dubbi in merito, se non c’è, se non si “costruisce” una vera coscienza “individuale”.

È arrivato pure il richiamo dell’Onu al governo: “In Italia la violenza sulle donne resta un problema grave, risolverlo è un obbligo internazionale”.

Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite, ha affermato: Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita”.

Questa è la verità: sono diverse, e tutte gravi le forme di violenza e di discriminazione verso la donna.

Bastano gli appelli e le manifestazioni? Indubbiamente costituiscono un passo avanti, ma è un problema di responsabilità individuale, è un problema primario dello Stato in cui si vive. Rashida Manjioo lo ha sottolineato: è preminente “la responsabilità dello Stato nella risposta data al contrasto della violenza”.

È sacrosanto ciò che “Telefono rosa” sostiene in riferimento ai dati negativi emersi: “dimostrano l’urgenza di ripartire dalle relazioni donna-uomo. Proprio gli uomini devono iniziare davvero a farsi carico di questa vera e propria tragedia”.

È questo il problema, il “vero” problema: “cambiare la mentalità degli uomini”.

Salvo Barbagallo

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2 Thoughts to “Nasce "Mariposas" contro ogni violenza sulle donne”

  1. Plaudo alla iniziativa di questo giornale di dedicare una Sezione ai problemi connessi alla lotta contro la violenza di genere. MARIPOSAS ANTIVIOLENZA.Mi piace anche il nome!
    Sono la vice Presidente del Centro Antiviolenza Antistalking “la Nereide”, onlus ed insieme alla infaticabile Presidente, Adriana Prazio, siamo impegnate a contrastare questo fenomeno in tutti i modi. Gestiamo anche una Casa Rifugio per vittime di violenza ed i loro figli. Condivido l’analisi fatta dal Direttore, Dr. Salvo Barbagallo così come apprezzo gli articoli de Luciana Cusimano. Saremo liete di collaborare con Voi mettendo in rete le nostre iniziative ed attività. GRAZIE!
    http://www.unitipersiracusa.it

  2. Redazione

    Intanto benvenuta a nome del giornale e del suo direttore e fondatore, dr. Barbagallo. Grazie a Lei per l’attenzione e l’incoraggiamento. Credo di poter affermare che siamo il primo giornale ad aprire in questo senso non una rubrica ma un vero e proprio “giornale nel giornale” seppur in forma di blog. Speriamo di riuscire, oltre che informare, in quella vera missione che ci proponiamo: l’incontro fra persone e associazioni come la vostra che da tempo, grazie proprio alla vostra infaticabile presidente, attenziono. (luigi asero)

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