Bomba a scuola: le reazioni

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È stato un giorno molto particolare per l’Italia, un triste giorno quello che ha scosso le coscienze del popolo italiano, richiamato ad antichi timori, fatto uscire fuori fantasmi del passato che si sperava essere ormai sepolti. Ma non è così. La storia, forse, si ripete.

Più cruenta del passato, più tragica. Perché a differenza del passato questa volta si è ucciso nel mucchio cercando però fra i giovanissimi, fra le giovanissime studentesse di un istituto professionale e Brindisi. Un attentato che cerca di addossare alla criminalità organizzata colpe forse -e stavolta- non sue. Un attentato che arriva nei giorni dei 20 anni della strage di Capaci, che arriva in una scuola che aveva vinto un premio per il miglior slogan contro le mafie, nel giorno in cui da quella città arrivava la maratona antimafia di don Ciotti e di Libera in nome di Giovanni Falcone e di tutte le vittime di mafia. Un attentato talmente cruento da far pensare però che mafia, stavolta, non è. La cronaca l’abbiamo letta, cerchiamo di comprendere i risvolti. Oggi in tutta Italia il pensiero e le lacrime degli italiani vanno alla famiglia della piccola bellissima Melissa, alla disperazione di intere famiglie che oggi sanno che neanche la scuola è un luogo sicuro, alla famiglia di Veronica che in sala rianimazione, smembrata, lotta fra la vita e la morte.

Ma vediamo alcune fra le reazioni registrate nel Paese, nel ventennale della strage di Capaci partiamo dalle parole di Maria Falcone, sorella di Giovanni che il 23 maggio ’92 veniva ucciso a Capaci insieme a Francesca Morvillo e ai tre agenti di scorta (tutti pugliesi peraltro) Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Maria Falcone ha commentato così la tragedia di stamane: “Provo grande dolore, come se avessero ucciso ancora una volta Giovanni Falcone e Francesca MorvilloQuanto accaduto a Brindisi è un atto gravissimo, un colpo al cuore dello Stato, ma non ci sarà nessun cedimento nel nostro impegno“.

Ovviamente la reazione di Maria Falcone è una fra le innumerevoli, i giornali del mondo parlano di questa notizia che ha oscurato ogni altra informazione oggi, aprendo a fiumi di parole e generando in ogni città italiana immediate e spontanee fiaccolate e manifestazioni contro la violenza bieca scatenata contro inermi ragazzine. Alfredo Morvillo, magistrato e fratello di Francesca commenta così: “Reputo la pista mafiosa la più probabile e attendibile per spiegare quanto accaduto. Un fatto orribile su cui deve essere fatta luce al più presto”. 

E dal presidente del parlamento europeo, Martin  Schulz: “Sono scioccato dagli attentati alla scuola Morvillo – Falcone  di Brindisi, simbolo di legalità e lotta alla mafia. Attaccare una scuola, colpendo ragazzi innocenti, quando mercoledì prossimo ricorrerà il ventesimo anniversario della strage di Capaci, è un atto di vigliaccheria inaudita. Il Parlamento europeo è vicino alle famiglie delle vittime, alla città di Brindisi e a tutti coloro che lottano ogni giorno per la legalità. Lunedì, in apertura della plenaria a Strasburgo, proporrò di osservare un minuto di silenzio“.

Lo stesso capo della Polizia, Antonio Manganelli precisa: “nessuno, né la mafia siciliana, né la Sacra Corona Unita, uccide in questo modo e neanche le aree antagoniste, dalle Br a estrema destra. Nessuno si è mai spinto a questa tipologia di agguato. Ora gli investigatori stanno lavorando con i magistrati, abbiamo mandato i migliori, quelli di cui l’Italia va fiera, per dare un orientamento più attendibile sulla matrice del fatto e poi passare all’individuazione delle persone fisiche“.

E il ministro Cancellieri, prudentemente avverte che si tratta di “un fatto anomalo e complesso che desta grande preoccupazione, oltre che grande dolore perché ha colpito giovani vite. Potremo dire qualcosa in più quando avremo individuato uno o due filoni d’indagine. Nella ricerca del movente colpisce che sia stato presa di mira una scuola intestata a Morvillo Falcone nel ventennale della strage di Capaci” ma avvisa che al momento tutte le ipotesi investigative sono aperte

Sul versante politico tutti hanno espresso rammarico e cordoglio, ma anche la necessità di far presto luce su questo attentato che getta nel panico la popolazione.

Pierluigi Bersani (Pd): “Voglio esprimere dolore e indignazione per il più aberrante dei delitti che si è consumato questa mattina a Brindisi. Esprimo solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e chiedo che tutti assieme si reagisca per avere verità e colpire gli infami e garantire serenità alla nostra democrazia e alla vita quotidiana dei cittadini”.

Antonio Di Pietro (IdV): “Quanto accaduto oggi è di una gravità inaudita, si resta sgomenti di fronte a tanta barbarie. La morte di una giovane studentessa e il ferimento di altri sei ragazzi lascia basiti. L’Idv si unisce al dolore delle famiglie della vittima e dei feriti. Ci auguriamo che le autorità competenti facciano al più presto chiarezza su questa terribile vicenda, assicurando alla giustizia i responsabili di un così vile atto criminale. Chiediamo al governo di venire a riferire in Aula”.

Gianfranco Fini (Fli): “La volontà assassina che ha prescelto, con logica disumana, ragazzi inermi come bersaglio di un folle e vile disegno richiama su di sè la condanna più ferma di tutti gli italiani. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per individuare e punire i responsabili. Esprimo la più intesa vicinanza mia personale e della Camera dei deputati ai familiari della studentessa rimasta vittima nell’esplosione e la più profonda solidarietà ai ragazzi feriti”.

Il presidente del Senato, Renato Schifani (PdL): “È un atto criminale di gravità inaudita sul quale occorre fare al più presto piena luce, assicurando subito i responsabili alla giustizia”.

Silvio Berlusconi (PdL): “L’attentato di questa mattina a Brindisi ha pochi precedenti in termini di ferocia e di mancanza di umanità. Esprimo il mio dolore e sono vicino ai familiari dei ragazzi colpiti. Questo nuovo episodio criminale alimenta un clima di tensione che cerca di mettere alla prova la tenuta delle nostre istituzioni democratiche. Come in altri momenti drammatici, la risposta che dobbiamo dare a simili atti di terrorismo e di destabilizzazione, è nell’unità e nella concordia di tutte le forze politiche, sociali, e culturali del nostro Paese”

Il parere di Pietro Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, è più tecnico, un po’ come quello del capo della Polizia Manganelli. Grasso, subito recatosi a Brindisi, dichiara: “qualunque sia la matrice dell’attentato, si tratta di un atto terroristico nel senso che è diretto a colpire persone innocenti e in maniera indiscriminata…Quali sono state le ragioni dell’attentato si vedrà in seguito e solo le indagini potranno chiarire se è un crimine di stampo mafioso, o che mira a destabilizzare o a conservare la situazione esistente…È stato un attentato terroristico nel senso che ha preso di mira persone innocenti, non nel senso della matrice. Speriamo di dare presto risposte al Paese e soprattutto alle vittime“.

Luigi Asero

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