Nigeria: blitz inglese, muore l'italiano Lamolinara e un altro ostaggio dei terroristi

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Tragico esito di un blitz delle teste di cuoio britanniche. Individuato il covo dove una cellula terroristica islamista Boko Haram sono entrati in azione, dopo aver avuto il via libera dal premier Cameron. Quando però sono finalmente entrati nel covo per i due ostaggi non c’era più nulla da fare. Le vittime sono l’iingegnere italiano Franco Lamolinara e l’inglese Cristopher McManus.

Siamo a Sokoto, zona a nord-ovest della Nigeria. Tutto il gruppo terrorista sarebbe stato arrestato, due di loro sarebbero stati uccisi nello scontro a fuoco.

Cameron, si è rammaricato per le perdite ma non si è scusato con l’Italia (neanche avvisata del blitz) e ha spiegato di aver “autorizzato direttamente l’operazione” di salvataggio dei due ostaggi dopo aver ricevuto informazioni sulla loro localizzazione. “Avevamo ragione di credere che i due ostaggi uccisi oggi in Nigeria erano in imminente pericolo di vita”, ha dichiarato nell’intervista televisiva con cui ha annunciato la morte di Lamolinara e McManus. Per mano di chi però non è stato spiegato nella conferenza stampa.

Cameron continua “Sono i iniziati i preparativi per una operazione che potesse salvare Chris e Franco. Insieme al governo nigeriano oggi ho dato l’autorizzazione ad andare avanti, con il sostegno britannico”. Cameron afferma che gli ostaggi non sarebbero morti per “fuoco amico”, ma uccisi dai sequestratori durante in rappresaglia durante il blitz.

Il premier italiano Mario Monti, mai informato dell’operazione né dalla Gran Bretagna né dalla Nigeria, l’ha poi appresa (a fatto concluso) direttamente da Cameron che gli ha telefonato mentre Monti rientrava da Belgrado. Il presidente del Copasir, Massimo D’Alema, dichiara che l’organismo si adopererà per fare «piena luce sui motivi per cui il governo britannico non abbia informato il nostro». E una richiesta di chiarimenti è arrivata anche dallo stesso Monti che ha chiesto al presidente della Nigeria Jonathan in una conversazione telefonica di avere al più presto una ricostruzione dettagliata degli avvenimenti. Il presidente del Consiglio ha convocato per venerdì mattina alle 9 una riunione del Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica).

Franco Lamolinara, 47 anni e Cristopher McManus erano stati sequestrati lo scorso 11 maggio, lavoravano in Nigeria con la Stabilini Visinoni Limited ed erano impegnati nella costruzione di un edificio della Banca centrale a Birnin Kebbi, capitale dello Stato di Kebbi.

Lamolinara era originario di Gattinara, in provincia di Vercelli. Nel paesino vive la sua famiglia, la moglie Anna, impegnata nell’Accademia dello sport e i figli, oltre al fratello Bruno.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla moglie un messaggio di cordoglio: “L’Italia si stringe in un moto di commossa solidarietà di cui mi faccio interprete a nome delle istituzioni e dell’intero Paese“.



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