Decreto fisco, vana l'attesa di un taglio delle imposte. Come previsto.

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Il Consiglio dei Ministri ha varato l’ennesima riforma, quella del fisco. Ancora una volta la montagna che ha partorito il topolino. Dopo le promesse vagheggiate di una riduzione delle tasse per i ceti meno abbienti si abbatte invece l’ennesima scure senza sconti per nessuno. Soprattutto senza sconti per chi le tasse le paga già, comunque.

E come ogni Governo dopo la promessa di un fondo per la riduzione delle tasse con i proventi della lotta all’evasione previsto in uno degli articoli della bozza del decreto legge sulle semplificazioni fiscali…  il fondo promesso è sparito. Ma veniamo all’esame sintetico delle novità introdotte.

BLACK LIST FISCO: Lista creata e aggiornata con i nominativi di chi più volte viene segnalato per la mancata emissione del documento fiscale (fattura, ricevuta, scontrino), Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza concentreranno i controlli sulle attività segnalate.

ELENCO CLIENTI/FORNITORI – Cade il sistema dello spesometro per importi superiori a 3 mila euro e si torna all’elenco clienti e fornitori per comunicare tutte le operazioni fra imprese.

ONLUS – Si potenziano i controlli del Fisco sul Terzo settore con l’obiettivo di stanare le finte Onlus.

MONOPOLI DI STATO – Gli ispettori potranno effettuare verifiche fingendosi giocatori per appurare il corretto funzionamento delle sale giochi autorizzate.

RATEIZZAZIONI – I debiti tributari potranno essere rateizzati in maniera flessibile.

EQUITALIA/SERIT – La decadenza della rateizzazione pattuita opera solo in caso di mancato pagamento di due rate consecutive e non, come finora, per il mancato pagamento di una sola rata. Ipoteche ed espropri solo per debiti superiori a 20mila euro.

CAPITALI SCUDATI – Viene prorogato al 16 maggio il termine per il pagamento della tassa sull’anonimato per chi ha aderito allo scudo fiscale, in pratica considerando gli interessi che possono maturare nel periodo di proroga si consente ha chi ha frodato il fisco di lucrare ulteriormente sul contributo da versare per mettersi in regola.

MINI DEBITI – Dal primo luglio 2012 non si procede all’accertamento, iscrizione a ruolo e riscossione dei crediti relativi ai tributi il cui ammontare non superi i 30 euro.

OPERAZIONI CON PAESI ESTERI IN BLACK LIST – La comunicazione all’agenzia delle Entrate delle cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di operatori economici degli Stati inseriti nella black list del Fisco sarà obbligatoria solo se queste operazioni supereranno l’importo di 500 euro.

CAPITALI ALL’ESTERO – Chi verrà sorpreso a esportare capitali all’estero oltre la soglia consentita di 10 mila euro verrà punito con sanzioni che potranno arrivare fino al 40% del capitale oggetto di verifica.

TURISMO – Il decreto fiscale contiene anche una “deroga alle norme sulla limitazione del contante per gli stranieri non comunitari residenti fuori dal territorio italiano”. “La disposizione prevede che per gli acquisti di beni effettuati dalle persone fisiche residenti al di fuori del territorio dello Stato e di cittadinanza straniera non trovano applicazione le disposizioni che pongono il divieto del contante al di sopra della soglia di 1.000 euro”.

STRETTA COMPENSAZIONI IVA – Arriva una nuova stretta sulle compensazioni dei crediti Iva con la riduzione da 10 mila a 5 mila euro della soglia per l’invio preventivo all’amministrazione finanziaria della dichiarazione che attesti il diritto al credito da portare in compensazione. La norma produce i suoi effetti già sul credito 2011. Altra norma che tende a comprimere la liquidità delle imprese a discapito della crescita.

PIGNORAMENTI – I beni strumentali pignorati resteranno affidati in custodia ai titolari dell’azienda debitrice. Arrivano inoltre limiti per la pignorabilità di stipendi per debiti fiscali nel caso di salari bassi: la quota sottoposta a pignoramento può scendere progressivamente fino al 10%.

TRACCIABILITÀ – Viene differito al 1° maggio 2012 il pagamento di stipendi e pensioni di importo fino a 1.000 euro tramite strumenti di pagamento elettronico bancari o postali.

TARES – Il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) è corrisposto, per le unità immobiliari a destinazione ordinaria, sulla base dell’80% della superficie catastale, determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138, in materia di revisione generale delle zone censuarie e delle tariffe d’estimo delle unità immobiliari urbane. La norma prevede, in sede di prima applicazione, che sia determinata una superficie convenzionale, dall’Agenzia del Territorio, derivata dagli elementi di consistenza in proprio possesso. Al fine di rendere disponibile ai Comuni la superficie catastale sulla quale determinare la nuova imposta, si applicano le stesse modalità di determinazione di una superficie convenzionale, sempre in sede di prima applicazione, anche per le unità immobiliari a destinazione ordinaria alle quali è stata attribuita la rendita presunta.

LAVORATORI INTERINALI – Per favorire l’inserimento e il reinserimento delle persone in cerca di prima occupazione i lavoratori interinali saranno equiparati ai loro colleghi “dipendenti” all’interno della stessa impresa nella quale prestano il lavoro.

PARTITE IVA INATTIVE – Scatta la cessazione d’ufficio. Arriva finalmente la verifica on-line delle partite Iva per contrastare le frodi.

IMU – Dopo l’emendamento che prevede l’applicazione dell’Imu a tutti gli immobili della Chiesa che non siano in maniera esclusiva luoghi di culto, ci sono altre modifiche alla normativa che ha introdotto l’imposta municipale degli immobili, vale a dire il dl “salvaItalia” che ha ripristinato il prelievo sulla prima casa e ha anticipato l’ingresso della nuova imposta municipale sugli immobili dal 2014 al 2012. Dubbi della Ragioneria Generale sono stati infatti sollevati sul pacchetto di esenzioni Imu previste, a partire dalla precisazione che l’imposta non va pagata sugli immobili che i Comuni possiedono sul loro territorio, immobili che, a questo punto potrebbero non essere più esenti. Tra le modifiche in arrivo c’è anche la precisazione che ogni nucleo familiare avrà diritto a una sola detrazione. Per le case all’estero l’Imu “non è dovuta se il suo importo calcolato non supera i 200 euro“. La norma specifica anche che “per valore dell’immobile, ai fini dell’imposta, si assume non più solo il valore di mercato ma quello utilizzato nel Paese estero per le imposte patrimoniali o sui trasferimenti“. Inoltre per gli italiani che lavorano all’estero per lo Stato (per esempio i diplomatici) si prevede la riduzione dell’aliquota di 0,4 punti percentuali (ma solo per il periodo in cui si lavora all’estero). Viene anche riconosciuta la detrazione (200 euro) se l’immobile è adibito ad abitazione principale.

Il Presidente del Consiglio, Mario Monti,  in precedenza aveva informato il Consiglio dei Ministri di aver presentato al Senato un emendamento al Decreto Legge n° 1 del 2012, “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività” in merito all’esenzione dall’imposta Ici/Imu di cui beneficiano gli enti non commerciali e no profit. La norma del Governo prevede “l’esenzione per gli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale“. In pratica, nel caso della Chiesa, tutti gli edifici di culto, quelli utilizzati o per assistenza o attività ecclesiali. Ma non quelle che dispongono di attività commerciali, dal bar agli alloggi. Nel testo della proposta depositata alla commissione Industria del Senato, al comma 2, si legge che le rendite catastali dichiarate o attribuite per la porzione di immobili della Chiesa commerciali “producono effetto fiscale a partire dal 1 gennaio 2013“.

Forse così ci si avvicinerà a un Fisco per cui ognuno dovrà pagare la sua parte, ma sembra -a una prima e sommaria analisi- un Fisco ben lontano, anche questo, dal termine “equità”. Ma è pur sempre Fisco-Italia.

Luigi Asero

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