PER PALAZZO DEI NORMANNI LA CRISI NON ESISTE

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I contribuenti siciliani continueranno a pagare 1,468 milioni di euro l’anno per gli assessori di Raffaele Lombardo

L’Assemblea regionale ha dichiarato inammissibile l’emendamento che voleva un solo compenso TAGLI POLITICA

La Sicilia salva la doppia indennità

L’assemblea regionale ha dichiarato inammissibile l’emendamento che voleva un solo compenso

per quel che riguarda l’indennità degli assessori regionali in Sicilia.

La Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, nella persona dell’on. Francesco Cascio, ha dichiarato inammissibile un emendamento all’esercizio provvisorio che aboliva una delle due indennità percepite dagli assessori non eletti; cioè da tutti i tecnici, voluti da Raffaele Lombardo nella sua squadra di governo.

L’emendamento avrebbe permesso la corresponsione del solo compenso di assessore e non anche quello di parlamentare della Regione. Insomma sarebbero passati dagli attuali 14.200 euro circa a 4mila euro.

L’emendamento, bocciato perché dichiarato non compatibile alla materia trattata, era stato presentato dai capogruppo del Pid, Rudy Maira, dal capogruppo Udc, Giulia Adamo, dal capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini e dal deputato Innocenzo Leontini (oggi gruppo Misto).

A tale proposito pubblichiamo la lettera aperta dell’on. Rudy Maira, capogruppo all’Ars dei Popolari Italia di domani, al presidente dell’Assemblea Francesco Cascio dopo la bocciatura dell’emendamento che avrebbe portato alla riduzione delle indennità degli assessori:

«Caro Francesco,

le Tue dichiarazioni in merito alla ipotizzata riduzione, e non azzeramento, delle indennità da corrispondere ai cosiddetti “assessori tecnici”, mi sembrano più che deboli imbarazzate e non propriamente istituzionali. Certamente non era mio intento, e ritengo neanche dei colleghi con me firmatari dell’emendamento in questione, di “perseguitare politicamente” gli assessori tecnici poiché questa iniziativa aveva, ed ha, l‘esclusivo fine di affrontare anche nei confronti degli assessori tecnici quelle esigenze di contenimento della spesa che ha riguardato, con Tuo pubblico vanto, noi deputati regionali. E quando dai un giudizio sulla laboriosità di questi assessori commetti un doppio errore: offendi noi deputati che non saremmo altrettanto laboriosi e, quindi, meritiamo le riduzioni (che, personalmente, in questo momento ritengo giuste) e dai un giudizio politico sugli assessori che, invece è di competenza dell’Aula. Il Tuo argomentare mi porta, adesso, ad esprimere anch’io delle considerazioni politiche: con il Tuo giudizio avalli una situazione di stagnazione e confusione che consente al presidente Lombardo di giuocare con tutti e con nessuno tenendo in piedi un governo, senza chiarezza politica  e, pertanto, senza un vero progetto politico che è nelle mani degli umori quotidiani di questo o quell’ altro alleato di turno o, peggio, di singoli esponenti di partito e di sub-partito. Dall’alto del Tuo scranno sei convinto che questo stato di cose serva alla Sicilia? E non ritieni che, sempre in punto di politica, seppur economica, non sia serio porsi il problema di risparmiare 1.468 .000 euro  l’anno (a tanto ammonta l’ importo che comporta la  equiparazione degli assessori tecnici ai deputati) ? Ed è un demagogo chi si pone i problemi o chi li insabbia sotto la coltre di una discutibile laboriosità ?»

Ma Maira ha dichiarato: «Ripresenteremo la norma, magari all’interno di un disegno di legge organico sui costi della politica. Abbiamo tagliato i costi dei deputati non capisco perché non possiamo intervenire anche sugli assessori».

L’on. Maira qualche settimana fa aveva proposto di ridurre le indennità dei parlamentari siciliani senza toccare il numero dei deputati e quindi la rappresentanza del popolo. Lo ha detto durante un suo intervento in aula sul DDL che riportiamo come segue:

«Sento dire e continuano a dire i miei colleghi, che questa legge riguarda la riduzione del costo della politica, non è così! Il costo della politica si riduce in tutt’altra maniera, e credo che la gente si aspetti non tanto la riduzione dei deputati, ma la riduzione delle indennità dei deputati.”….”Signor Presidente, onorevoli colleghi, quando ci sono momenti di gravi crisi sociali ed economiche, occorre aumentare la partecipazione agli organismi democratici, ridurre la partecipazione mette a rischio la democrazia; stranamente sarebbe il momento di non toccare niente
della rappresentanza democratica, perché la massima partecipazione è garanzia che la crisi economica e sociale possa essere superata, per cui sarebbe inattuale, in questo momento, la riduzione dei deputati di questa Assemblea, ma dobbiamo dar conto alla piazza, ai facili populismi che non portano mai niente di buono

Palermo 30 dicembre 2011

Corrado Rubino

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