Itinerari – La Riserva naturale orientata di Ficuzza

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Cominciamo a suggerire una serie di mete che non scontenteranno nessuno, amanti dell’Arte, della Cultura e della Storia, nonché tutti gli appassionati di natura incontaminata e di enogastronomia, naturalmente tutte mete che si trovano qui nella nostra bella Sicilia. Iniziamo dunque suggerendo una meta che non deluderà proprio nessuno. Siamo in provincia di Palermo, per l’esattezza ad una quarantina di chilometri dalla nostra bella “Capitale” come si chiamava e come ancora oggi alcuni chiamano il nostro capoluogo di Regione l’antica Panormus, oggi Palermo. E per una volta messe da parte le antiche rivalità calcistiche magari dopo una puntatina in questa bellissima città, vi esortiamo a spingervi verso l’uscita di Villabate, quindi prenderete lo scorrimento veloce verso Bolognetta, dopo seguirete direzione Marineo e a sinistra troverete un bivio (circa 15 km) e vi troverete al cospetto della Riserva Naturale Orientata di Ficuzza.

Attenzione, state per visitare uno dei luoghi più belli della nostra Isola dove per l’appunto troverete di che soddisfare la vostra mente, il vostro corpo e per ultimo il vostro palato. Questa riserva Naturale orientata è gestita dall’Azienda Foreste demaniali della Regione Sicilia, si tratta del complesso boschivo più esteso della Sicilia Occidentale che Re Ferdinando di Borbone, nel suo periodo di esilio adibì a Parco Regio per esercitarvi la caccia In tempi di guerra fu danneggiata perché gli alberi fornivano legname per le imbarcazioni cannoniere. Poi sotto il sovrano dell’epoca fu eretto un palazzo in stile neoclassico per l’appunto fruibile durante le battute di caccia.Questa costruzione è situata in un paesaggio verde e collinare,sotto l’alta parete di Rocca Busambra. Questa imponente palazzina è oggi un ricchissimo e curato museo e non appena la vedrete vi ricorderà la più famosa Reggia di Caserta del resto entrambe le opere risalgono a quell’epoca e gli architetti a quei tempi si copiavano l’un l’altro. Da visitare le numerose scuderie dove all’epoca venivano custoditi maestosi cavalli. Ci fù un periodo che nella zona iniziò una lottizzazione abbastanza selvaggia, poi però il sovrano incentivò l’agricoltura e e l’allevamento e tutto via via tornò alla normalità, non senza però aver attraversato un ulteriore periodo di declino intorno al 1830. Gli affreschi che testimoniano le battute di caccia sono numerosi e conservati ottimamente.Ma qualcosa di importante avvenne nel 1886, allorché fu costruita una linea ferroviaria a scartamento ridotto, linea che atraversava zone semi-boschive e deliziava le pupille dei viaggiatori di quei tempi di quel mitico trenino. Non solo fauna; a proposito di fauna quella di oggi è rappresentata da diversi rapaci, mammiferi vari tra i quali udite udite perfino il gatto selvatico, oltre alle più comuni volpi, e tantissimi insetti e coleotteri che danzano tutt’intorno senza tuttavia mai essere una presenza molesta. Nel 1954 la vecchia ferrovia fu dimessa e qualche anno dopo un gruppo di giovanissimi rappresentanti di una cooperativa trasformò l’antica Stazione di Ficuzza in un magnifico agriturismo.

Tra lecci, roverelle, sughere, frassini, castagni e un fittissimo sottobosco, si materializzerà l’Antica Stazione di Ficuzza, quanto di più confortevole possa desiderarsi dopo una giornata trascorsa in piena libertà.Qui scoprirete un confort davvero raro e avrete di che deliziarvi il palato perchè i piatti che vi saranno proposti rappresentato il meglio delle antiche tradizioni culinarie della zona, Purtroppo tornando alla fauna presente non c’è più il lupo che si estinse nel 1940, ma oltre ai mammiferi sopra citati potrete vedere la martora,la donnola, l’istrice, la lepre, e conigli e volpi in abbondanza. Parecchi sono i volatili che nidificano nella riserva oltre ai gà citati rapaci,storni,colombacci,tortore ghiandaie,pettirossi e capinere, e non potevano mancare le rondini qui rappresentate da una specie particolare, ossia la rondine montana. Non dimentichiamoci che questa zona è stata abitata dall’uomo nella seconda fase del neolitico.Sono innumerevoli le tracce trovate di insediamenti, tra questi calcari risalenti al giurassico e fossili di ammoniti,organismi nuotanti estinti alla fine del cretaceo.Nel 1994 la riserva si arricchisce di un centro recupero fauna selvatica oggi tra i più importanti della Sicilia Occidentale, la sua inaugurazione risale però a due anni dopo nel 1996. Concludendo siamo fieri di aver suggerito ai nostri lettori questa meta decisamente straordinaria e per chi volesse rivisitare episodi di “Storia” più recente non dimentichiamoci che siamo ad una manciata di chilometri da Corleone.

11/09/2011 – Salvatore Fazio

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